Suggerimenti per la soluzione:
Un bambino lancia dei sassi contro una parete quadrata di lato 5.44 m in cui sono stati praticati 223 fori quadrati aventi un lato di 9.71 cm. Se il bambino non mira e i sassi sono piccoli rispetto alle dimensioni dei fori, qual'è il numero più probabile di sassi che rimbalzerà sulla parete ogni 590 lanci?
Soluzione.
La probabilità è data dall'area favorevole al passaggio dei sassi, cioè l'area complessiva dei fori, divisa per l'area totale della parete sulla quale sono lanciati uniformemente e casualmente i sassi. L'uso del calcolo delle probabilità è giustificato dall'assumere una distribuzione casuale e uniforme dei lanci (oppure un grande numero di fori ed una distribuzione uniforme e casuale dei fori stessi). Si ha quindi
dove q indica la probabilità che i sassi rimbalzino (p = 1 - q è quella che passino dall'altra parte), a = l2 è l'area di ciascuno degli n fori e A = L2 quella della parete. Il numero più probabile j di sassi che rimbalzano si ottiene moltiplicando q per il numero m di lanci e ricordando che j è intero (i sassi sono come gli elettroni o le persone!).
Prima di fare il conto si è trasformata la lunghezza l in m (1 cm = 0.01 m). Alternativamente si poteva trasformare L in cm.
Il coefficiente di diffusione dell'emoglobina in acqua è D = 6.32*10-7 cm2sec-1 a temperatura ambiente (20 gradi C). Calcolare quanta emoglobina diffonderà lungo un tubo orizzontale con sezione di raggio 1.98 cm in 8704.4 ore sotto un gradiente di concentrazione di 4.472 g/litro per metro.
Soluzione.
Secondo i dati del problema abbiamo a che fare con la diffusione di un soluto in una soluzione in condizioni stazionarie [gradiente di concentrazione costante per cui vale la [prima] legge di Fick
m è la massa di soluto che passa attraverso il tubo nel tempo t,
D è il coefficiente di diffusione, A = pi r2 l'area
di una sezione del tubo cilindrico, dc/dx [in figura è indicato
come (c1-c2)/L] il gradiente di concentrazione.
In figura il tubo è disegnato verticale, mentre nel testo si
parla di un tubo orizzontale: nei limiti in cui si trascura l'effetto
della gravità, questa differenza è irrilevante.
L'unica difficoltà consiste quindi nella conversione delle unità
di misura. Supponiamo di calcolare la massa di soluto diffusa in kg.
Il risultato può essere ottenuto in un'unica sequenza di operazioni con la calcolatrice [senza passaggi intermedi e quindi minimizzando il rischio di errori di trascrizione]:
Numericamente si può notare quanto segue. Le conversioni che implicano
potenze di 10 non hanno alcun effetto ai fini del numero di cifre significative
con cui si ottiene il risultato, quindi basta usare lo stesso numero di cifre
dei dati nel testo. Quando la conversione [ad es. da h a s] implica fattori che non
sono potenze di 10, occorre fare attenzione a non perdere in precisione, senza
però portarsi dietro cifre inutili: una regola è che occorre
utilizzare nei passaggi intermedi almeno una cifra in più rispetto al
numero di cifre con cui si vuole il risultato finale, in questo caso quindi,
se vogliamo il risultato con tre cifre significative, i numeri nell'espressione
devono averne almeno quattro - siccome il tempo dato nel problema
aveva cinque cifre, queste sono state tenute nel passaggio intermedio - usare
3.134 invece di 3.1336 produce lo stesso risultato finale. Infine
pi, cioè
o
pi-greco, è stato indicato con sei cifre, ma qualsiasi
calcolatrice lo da tipicamente con 10 cifre per cui non ci si deve stare a
preoccupare!
Due lamine Polaroid sono poste in contatto fra loro con un angolo di 0.3954 radianti fra le loro direzioni di trasmissione. Se un fascio di luce non polarizzata di ampiezza 137.5 volt/metro passa attraverso il sistema, qual'è l'ampiezza del fascio emergente?
Soluzione. La luce è un'onda elettromagnetica trasversale, quindi
polazzabile. In generale quando un fascio di luce polarizzata linearmente con
la direzione di polarizzazione che forma un angolo
1
con l'asse di trasmissione di un polaroid si ha la legge di Malus
dove A0 e A1 sono le ampiezze (coincidono con i
campi elettrici dell'onda e si misurano quindi ad es.
in V/m) del fascio di luce, rispettivamente prima e dopo il polaroid. Se
si hanno due polaroids uno dietro l'altro, con gli assi di trassmissione
che formano un angolo theta2, il secondo vedrà il fascio
di luce lasciato passare dal primo e basterà applicare ancora la
legge di Malus
Nel caso in cui la luce incidente è non polarizzata, il vettore
campo elettrico sarà orientato casualmente sul piano del polaroid
e l'angolo mediamente formato con il suo asse di trasmissione sarà
theta1 = 45 gradi, ossia cos(theta1) = 0.7071 . Si
noti che non è affatto necessario convertire theta2 in
gradi prima di calcolare il coseno, effettuando una operazione in più,
basta impostare "RAD" su una normale calcolatrice scientifica.
Risultato
Per ulteriori informazioni, chiarimenti o suggerimenti manda un mail
a:
Prof. F. L. Navarria (navarria@bo.infn.it)
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