2.3:Modello“elettronico vibrante” di Jeans (1901)

James Jeans (1877-1946) nel 1901 cercò di risolvere il problema delle cariche positive immaginando che per simmetria all’interno dello atomo ci fossero anche degli elettroni portatori di carica positiva in egual numero rispetto alle negative. Egli dovette apportare correzioni matematiche al suo modello: suppose l’esistenza di un potenziale aggiuntivo per evitare che le cariche si neutralizzassero a vicenda. Jeans pensava che gli elettroni fossero moltissimi: secondo  lui, per esempio, l’atomo di idrogeno avrebbe dovuto contenere 2000 elettroni (oggi sappiamo che ne contiene uno solo). L’edificio  atomico non era riducibile ad un insieme di elettroni: esso doveva contenere, come affermava Thomson nel 1899, un “qualcosa di positivo” che ne garantisse la neutralità elettrica.

Nasceva il problema di stabilire in quale modo fosse distribuita la carica positiva. Si poteva pensare, come suggeriva Jeans nel 1901, che tale carica fosse associata a particelle uguali agli elettroni ma di segno opposto chiamati ioni positivi. Jeans affermò: “Si potrebbe supporre che questi punti carichi si trovino in una posizione di equilibrio stabile e che le oscillazioni intorno a questa posizione coincidano con le vibrazioni di periodo finito presenti nello spettro a righe che viene emesso dai vari atomi.

Indietro        Avanti         Indice

 

 

Copyright © I.S.H.T.A.R. – December 2008

Contro questa semplice concezione sulla struttura atomica vi è però un’obiezione fatale:… non può sussistere nessuna configurazione di equilibrio stabile. Si intuisce facilmente che le cariche positive e quelle negative dovrebbero precipitarsi l’una sull’altra neutralizzandosi. Si può sfuggire per il momento a questo dilemma supponendo che la stabilità di un atomo sia di tipo cinetico invece che di tipo statico.”