Per quanto riguarda la generazione al calcolatore, distinguiamo tre metodi diversi:
Consiste nel collegare il calcolatore ad un apparato che
sfrutti qualche fenomeno fisico, per esempio il decadimento
radioattivo. In questo caso il congegno consiste in una sorgente
radioattiva che emette impulsi: per ottenere stringhe binarie di
numeri casuali si riporta, ad esempio, un 1 se il numero di
conteggi, dopo un certo intervallo di tempo, è pari o uno 0 se
è dispari.
I vantaggi risiedono essenzialmente nell'alta velocità di
generazione, in quanto la velocità dell'apparato è
confrontabile con quella del calcolatore su cui è installato;
gli svantaggi consistono nella mancanza di garanzia di certe
proprietà e l'impossibilità di riottenere sequenze identiche a
distanza di tempo.
Per quanto riguarda l'estrazione da tabelle già costruite e immesse nella memoria del calcolatore, si possono presentare due circostanze. O la scelta del numero nella tabella è effettuato mediante un apparato del tipo descritto sopra, allora si ricade nel caso precedente. Oppure la scelta viene operata tramite un'istruzione specifica, allora non si può più parlare di sequenza casuale, se si conoscono (il calcolatore "conosce") i numeri contenuti nella tabella e il criterio di scelta.
Concettualmente, una sequenza generata con un algoritmo matematico rigorosamente definito è tutt'altro che casuale e si potrebbe pensare che il suo impiego mini la base stessa di tutte le applicazioni che si intende realizzare. Ciò nondimeno una siffatta sequenza possiede grandissimi pregi:
Questo modo di operare è dettato da una scelta pragmatica:
trascurare il metodo di generazione in favore dei risultati. In
altre parole è più utile che le sequenze manifestino un
andamento conforme a quello che "vorremmo" idealmente
ritrovare in una sequenza casuale, piuttosto che garantirci una
rigorosa casualità mediante l'adozione di metodi di generazione
che sfruttano la casualità fisica.
Proprio per sottolineare il fatto che le sequenze generate da un
algoritmo matematico non sono "veramente" casuali,
molti autori usano il termine "pseudo-casuale"
o anche pseudorandom.