Supponiamo che la grandezza che vogliamo calcolare sia z
= xy : nel calcolo dell'errore nei prodotti (o nei
quozienti) sfruttiamo gli errori relativi delle singole misure.
Utilizziamo però una forma leggermente diversa per esprimere i
valori delle quantità misurate direttamente in termini di errore
relativo, cioè:
valore misurato di x=
=
=
Ora, poichè
e
costituiscono le
nostre migliori stime per le grandezze x e y,
la stima migliore che possiamo fare della grandezza z
è proprio
mentre il valore minimo
è dato da
se ora andiamo a
sviluppare il prodotto delle due parentesi nel caso del
valore massimo (il discorso si può ripetere in modo
analogo per il valore minimo) otteniamo:
Si noti che
nell'ultimo passaggio si è usata l'uguaglianza
approssimata poichè abbiamo trascurato il prodotto dei
due errori relativi in quanto, essendo singolarmente
numeri piccoli (dell'ordine di qualche percento), il loro
prodotto è assai piccolo e trascurabile rispetto altre
quantità. Ne concludiamo in definitiva che le misure siffatte di x e y portano ad un valore di z=xy dato da:
,
, ... ,
e tali valori vengono
utilizzati per calcolare quantità del tipo
allora
l'errore nel valore calcolato di z è pari alla
somma
Errori
nelle somme e differenze
Errori
nell'elevamento a potenza